I Livelli essenziali di assistenza (LEA) sono prestazioni, servizi e attività che il Servizio Sanitario Nazionale è tenuto a erogare a tutti i cittadini, gratuitamente o tramite il pagamento di una quota di partecipazione (ticket). Queste prestazioni sono finanziate dalla fiscalità generale (le tasse) e riguardano tre macro-aree d’intervento, volte a perseguire specifici obiettivi di salute: prevenzione collettiva e sanità pubblica (attività di prevenzione per la collettività e i singoli); assistenza distrettuale (servizi sanitari e socio-sanitari diffusi sul territorio); assistenza ospedaliera. Le Regioni possono comunque garantire servizi e prestazioni ulteriori rispetto a quelle incluse nei LEA, utilizzando risorse proprie.
Il D.P.C.M. del 12 gennaio 2017 “Definizione e aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza”, pubblicato in Gazzetta Ufficiale nel marzo dello stesso anno, ha sostituito integralmente il D.P.C.M. del 29 novembre 2001, introducendo i nuovi LEA. Nell’Allegato 1 “Prevenzione Collettiva e Sanità Pubblica”, Area di intervento F, sono inseriti i servizi collegati alla sorveglianza e alla prevenzione delle malattie croniche, inclusi stili di vita sani e programmi organizzati di sorveglianza. Le nuove Linee di indirizzo definite dal Piano Nazionale della Prevenzione (PNP) 2020-2025 (adottato con Intesa Stato–Regioni del 6 agosto 2020), introducono finalmente l'attività fisica adattata (AFA) e l'esercizio fisico strutturato, per la gestione delle principali malattie croniche non trasmissibili (malattie cardio-cerebrovascolari, oncologiche, respiratorie e psichiatriche) quali “strumenti terapeutici” necessari per migliorare lo stato di salute fisica e mentale, nonché per garantire un maggiore benessere della popolazione e una migliore qualità della vita.
Esse contengono, inoltre, riferimenti all’attività fisica adattata (AFA) e all’esercizio fisico strutturato, così come definiti dal Decreto Legislativo 28 febbraio 2021, n. 36 (“Attuazione dell'articolo 5 della legge 8 agosto 2019, n. 86, recante riordino e riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici, nonché di lavoro sportivo”), da eseguire sotto la supervisione di un professionista dotato di specifiche competenze, anche in luoghi e in strutture di natura non sanitaria, come le “palestre della salute”.
E' ormai consolidata l'importanza dell'introduzione della disponibilità terapeutica all'interno dei LEA dell'attività fisica adattata e del riconoscimento del Chinesiologo dell'attività motoria preventiva ed adattata (LM67) come nuova professione sanitaria deputata alla corretta somministrazione su paziente.
Non può infatti esserci prescrizione medica senza prima il riconoscimento sanitario del Chinesiologo LM67 In seguito ad un recente sondaggio su un campione di 2000 colleghi con Specialistica LM67 (ex 76/s) e laurea quadriennale in Scienze Motorie, il 100% ritiene indispensabile il riconoscimento sanitario del Chinesiologo dell'attività motoria preventiva ed adattata.
𝑷𝒓𝒐𝒄𝒆𝒅𝒐𝒏𝒐 𝒅𝒊𝒆𝒕𝒓𝒐 𝒍𝒆 𝒒𝒖𝒊𝒏𝒕𝒆 𝒊 𝒍𝒂𝒗𝒐𝒓𝒊 𝒑𝒆𝒓 𝒊𝒍 𝒓𝒊𝒄𝒐𝒏𝒐𝒔𝒄𝒊𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒅𝒆𝒍 𝑳𝒂𝒖𝒓𝒆𝒂𝒕𝒐 𝒊𝒏 𝑺𝒄𝒊𝒆𝒏𝒛𝒆 𝑴𝒐𝒕𝒐𝒓𝒊𝒆 𝒔𝒑𝒆𝒄𝒊𝒂𝒍𝒊𝒛𝒛𝒂𝒕𝒐 𝒊𝒏 𝒂𝒕𝒕𝒊𝒗𝒊𝒕𝒂̀ 𝒎𝒐𝒕𝒐𝒓𝒊𝒂 𝒑𝒓𝒆𝒗𝒆𝒏𝒕𝒊𝒗𝒂 𝒆 𝒂𝒅𝒂𝒕𝒕𝒂𝒕𝒂 𝑳𝑴67, 𝒒𝒖𝒂𝒍𝒆 𝒏𝒖𝒐𝒗𝒂 𝒑𝒓𝒐𝒇𝒆𝒔𝒔𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒔𝒂𝒏𝒊𝒕𝒂𝒓𝒊𝒂
📌 L'iter ministeriale prevede tra le tante voci 𝒍'𝒊𝒅𝒆𝒏𝒕𝒊𝒇𝒊𝒄𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒆𝒍 𝒏𝒖𝒎𝒆𝒓𝒐 𝒅𝒆𝒊 𝒑𝒓𝒐𝒇𝒆𝒔𝒔𝒊𝒐𝒏𝒊𝒔𝒕𝒊 𝒂𝒕𝒕𝒖𝒂𝒍𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒊𝒏 𝒑𝒐𝒔𝒔𝒆𝒔𝒔𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 Laurea in Scienze Motorie - 𝑺𝒑𝒆𝒄𝒊𝒂𝒍𝒊𝒛𝒛𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒊𝒏 𝒂𝒕𝒕𝒊𝒗𝒊𝒕𝒂̀ 𝒎𝒐𝒕𝒐𝒓𝒊𝒂 𝒑𝒓𝒆𝒗𝒆𝒏𝒕𝒊𝒗𝒂 𝒆𝒅 𝒂𝒅𝒂𝒕𝒕𝒂𝒕𝒂 𝑳𝑴67 (chinesiologo delle attività motorie preventive ed adattate)
Al fine di fornire precise indicazioni agli organi competenti, chiediamo a tutti i colleghi specialisti di compilare con estrema cura il seguente modulo (clicca in basso) Riconoscimento del Chinesiologo LM67 come nuova professione sanitaria
Ora tocca rimanere concentrati, e seguire l'iter fino a conclusione.
(attenzione non è tutto oro ciò che luccica)
www.scienzemotoriecism.org
Il riconoscimento della magistrale LM67 in ambito sanitario sarebbe la normalità in un paese civile a patto che la laurea triennale rientri o tra le figure appartenenti alle "arti ausiliarie delle professioni sanitarie" o alle "professioni sanitarie della prevenzione".